Novartis, riflettori accesi su Lutathera

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Da uno studio di fase III , il NETTER-2, arrivano ottime notizie per Lutathera, la terapia con radioligandi di Novartis indicata nei pazienti con tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici (GEP-NET) positivi ai recettori per la somatostatina.

Nel trial Lutathera, in combinazione con octreotide a rilascio prolungato (LAR), ha ridotto del 72% il rischio di progressione della malattia o di morte rispetto al solo octreotide LAR, ad alte dosi, in pazienti con nuova diagnosi di tumori neuroendocrini GEP-NET, avanzati di grado 2 o 3, e positivi al recettore della somatostatina.

I pazienti nel braccio Lutathera hanno trascorso una mediana di 22,8 mesi senza progressione, a fronte degli 8,5 mesi registrati nel braccio di controllo. I dati sono stati illustrati all’American Society of Clinical Oncology Gastrointestinal Cancers Symposium

I risultati di Lutathera offrono “una nuova opzione terapeutica sicura in un campo in cui non esiste uno standard di cura consolidato”, ha commentato l’autore principale dello studio, Simron Singh, dell’Università di Toronto.

Novartis ritiene che Lutathera possa raggiungere un picco di vendite di oltre 1 miliardo di dollari come terapia di prima linea. Nei primi nove mesi del 2023 il farmaco ha registrato vendite per 458 milioni di dollari, cifra pari a una crescita del 34% su base annua.

 

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